TRIPOD

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L’esercizio è conosciuto e si ritrova in diverse discipline con diverse denominazioni, tra cui anche lo yoga e il pilates, però conservo e uso questo nome perché è così che mi è stato ufficialmente trasmesso dal coach Alberto Gallazzi in uno dei suoi corsi. Non è solo gratitudine verso il “Cap ma prima ancora ammirazione e rispetto per quello che fa e per come lo fa, con coerenza, dedizione e passione. È una delle poche persone in Italia, formatori di altre scuole, in cui mi riconosco, insieme agli amici Fabio Zonin, Enrico Ceron e Roberto Bocchi. Persone che semplicemente ammiro e a cui mi lega stima profonda.

Partenza

Seduto a terra con il braccio destro in appoggio sulla cresta iliaca nell’incavo tra tronco e coscia, il braccio sinistro teso in appoggio a terra e le dita delle mani orientate all’indietro.

Esecuzione

Spingi il bacino verso l’alto e una volta arrivato alla sua estensione trasmetti la spinta al braccio destro, estendendolo verso l’alto senza perderlo di vista con lo sguardo. Attiva il retto dell’addome per controllare l’estensione lombare.

Discussione

L’esercizio di back extension per eccellenza. Il lavoro sul core è davvero importante sia sulla muscolatura profonda sia su quella superficiale. Il gluteo lavora come potente propulsore e poi stabilizzatore del movimento insieme a retto dell’addome, multifidi, quadrato dei lombi e lunghissimi del dorso. I parascapolari si attivano nel movimento di push verso il basso esercitato dal braccio sinistro in appoggio a terra. La valenza di questo esercizio sulla postura e sulla prevenzione degli infortuni è enorme ed enormemente sottovalutata. Da fare.

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