Catena Cinetica Chiusa vs Catena Cinetica aperta: Come l’Allenamento Funzionale integra l’allenamento tradizionale in palestra

Introduzione:

L’Allenamento Funzionale, come illustrato da Guido Bruscia in “La verità sull’allenamento funzionale”, si propone come un metodo scientifico di allenamento che va al cuore della funzione muscolare e delle catene cinematiche. Mentre l’allenamento tradizionale in palestra ha spesso privilegiato gli esercizi a catena cinetica aperta (OKC), l’Allenamento Funzionale apre una finestra verso una comprensione più profonda della funzione muscolare attraverso l’inclusione degli esercizi a catena cinetica chiusa (CKC). Questo articolo esplorerà come l’Allenamento Funzionale possa servire come un complemento essenziale all’allenamento tradizionale, arricchendo l’esperienza di allenamento e promuovendo una funzionalità corporea ottimale.

Uno Sguardo alla Palestra Tradizionale:

In una tipica sessione di allenamento in palestra, gli esercizi a catena cinetica aperta (OKC) come la leg press, chest press, leg extension e biceps curls predominano, costituendo la spina dorsale della routine di molti frequentatori di palestra. Questi esercizi sono spesso preferiti per la loro capacità di isolare e mirare a specifici gruppi muscolari, permettendo agli individui di lavorare su aree muscolari precise e di vedere risultati misurabili in termini di sviluppo della forza e dell’ipertrofia muscolare.

Tuttavia, una riflessione più profonda sulle modalità di allenamento tradizionali evidenzia una certa mancanza di considerazione per la biomeccanica fondamentale del nostro movimento. In particolare, gli esercizi OKC tendono a trascurare l’interazione dinamica tra diverse parti del corpo che è intrinseca nel modo in cui ci muoviamo naturalmente. Questa interazione è meglio catturata dagli esercizi a catena cinetica chiusa (CKC) che emulano il movimento naturale e funzionale del corpo.

Gli esercizi CKC, come lo squat o il push-up, richiedono una coordinazione muscolare co-coordinata e una stabilità articolare, promuovendo un’attivazione muscolare complessiva e una migliore consapevolezza corporea. Inoltre, essi incoraggiano una distribuzione equilibrata del carico attraverso le articolazioni e i muscoli, che può contribuire a prevenire infortuni e promuovere una migliore postura e allineamento corporeo.

Nel contesto della palestra tradizionale, la predilezione per gli esercizi OKC può talvolta derivare da una mancanza di consapevolezza o di formazione riguardo ai benefici degli esercizi CKC. Molte macchine da palestra sono progettate per supportare movimenti OKC isolati, il che può ulteriormente disincentivare l’esplorazione di esercizi CKC. Tuttavia, un crescente corpo di ricerca sta mettendo in luce i benefici degli esercizi CKC, e molti professionisti del fitness stanno ora incorporando questi esercizi nelle loro routine di allenamento e nei programmi proposti ai clienti.

L’incorporazione di esercizi CKC può offrire una più ampia varietà di stimoli allenanti, promuovendo una funzionalità corporea ottimale e una maggiore resilienza agli infortuni. Mentre gli esercizi OKC rimarranno una componente fondamentale dell’allenamento in palestra, l’integrazione degli esercizi CKC può fornire una dimensione aggiuntiva, arricchendo l’esperienza di allenamento e promuovendo una maggiore consapevolezza e rispetto per la biomeccanica naturale del corpo.

La transizione verso un approccio più bilanciato che include sia esercizi OKC che CKC può richiedere una re-istruzione sia dei frequentatori di palestra che degli istruttori di fitness. Attraverso la promozione dell’educazione e l’offerta di formazione su come eseguire correttamente gli esercizi CKC, le palestre possono contribuire a promuovere un approccio all’allenamento più olistico e funzionale, che valorizza non solo lo sviluppo muscolare, ma anche la salute articolare, l’equilibrio, la coordinazione e la mobilità generale.

L’Importanza della Catena Cinetica Chiusa:

La biomeccanica degli esercizi a catena cinetica chiusa (CKC) rappresenta un aspetto fondamentale del movimento umano che è evidente fin dai primi stadi dello sviluppo motorio. Gli esercizi CKC sono definiti da una configurazione in cui la parte distale del corpo (ad esempio, il piede o la mano) rimane fissa su una superficie mentre la parte prossimale (più vicina al centro del corpo) si muove. Questa dinamica simula molte delle attività motorie quotidiane e funzionali che compiamo, fornendo una base solida per l’apprendimento motorio e la performance funzionale.

  1. Imitazione della Biomeccanica Naturale:
    • Gli esercizi CKC imitano la biomeccanica naturale e funzionale del corpo, che è intrinsecamente progettata per muoversi in un modo coordinato e integrato. Questa imitazione promuove un migliore allineamento articolare, riducendo il rischio di sviluppare movimenti compensatori nocivi che possono portare a infortuni a lungo termine.
  1. Promozione della Stabilità Articolare:
    • Gli esercizi CKC tendono a promuovere la stabilità articolare, poiché richiedono una coordinazione muscolare complessa e un controllo neuromuscolare per mantenere l’allineamento corretto durante l’esecuzione. Questa stabilità è fondamentale per prevenire infortuni e mantenere una funzionalità articolare ottimale.
  1. Sviluppo di una Maggiore Consapevolezza Corporea:
    • L’esecuzione di esercizi CKC può aiutare a sviluppare una maggiore consapevolezza corporea e controllo motorio, migliorando la capacità dell’individuo di percepire la posizione e il movimento del corpo nello spazio.
  1. Supporto alla Funzionalità Quotidiana:
    • Gli esercizi CKC supportano la funzionalità quotidiana, migliorando la capacità di eseguire compiti motori complessi che richiedono una buona coordinazione, equilibrio e forza funzionale.
  1. Adattabilità e Variabilità:
    • Gli esercizi CKC offrono una maggiore variabilità e possono essere adattati per soddisfare le esigenze individuali, promuovendo una progressione graduale nel livello di difficoltà per soddisfare le esigenze di forza, mobilità e coordinazione dell’individuo.
  1. Rafforzamento delle Catene Cinetiche Funzionali:
    • Poiché gli esercizi CKC spesso coinvolgono movimenti multiarticolari e multimuscolari, essi permettono di lavorare su intere catene cinetiche, promuovendo un rafforzamento olistico e funzionale che va oltre l’isolamento muscolare tipico degli esercizi OKC.

L’integrazione degli esercizi CKC nell’allenamento tradizionale non solo può arricchire l’esperienza di allenamento, ma può anche servire come un mezzo efficace per migliorare la funzionalità corporea, promuovere una maggiore resilienza agli infortuni e migliorare la performance in attività quotidiane e sportive. Attraverso l’adozione di un approccio più bilanciato che incorpora sia esercizi CKC che OKC, gli allenatori e gli individui possono lavorare verso obiettivi di fitness più olistici e duraturi, sfruttando il meglio di entrambi i mondi per promuovere un benessere fisico ottimale.

Una Nuova Interpretazione:

L’analisi dei movimenti umani attraverso il prisma del comportamento neuro-motorio infantile può offrire spunti interessanti per una nuova interpretazione della classificazione tradizionale degli esercizi a catena cinetica aperta (OKC) e a catena cinetica chiusa (CKC). Nell’adulto, tendiamo a vedere la spalla come un’articolazione in cui la gabbia toracica e il tronco sono il punto fisso e l’arto superiore è visibilmente mobile. Tuttavia, l’osservazione del neonato ci pone un punto di riflessione importante in quanto vede i parametri invertiti: l’arto è un punto fisso e la gabbia toracica ed il tronco si elevano e si muovono.

Riflessione sulla Classificazione Tradizionale:

La nuova interpretazione propone una riflessione sulla classificazione tradizionale degli esercizi OKC e CKC. Prendendo ad esempio la leg press, nella classificazione tradizionale, la parte distale (i piedi) è in contatto con la piattaforma, mentre la parte prossimale (il tronco) rimane stazionaria. Tuttavia, seguendo la logica del comportamento neuro-motorio infantile, questa dinamica classifica la leg press come un esercizio OKC, dato che la parte distale si muove rispetto al tronco stazionario. In modo simile, la panca piana, dove la parte distale (gli arti) si muove rispetto al tronco stazionario, viene anch’essa classificata come un esercizio OKC secondo questa nuova interpretazione.

Implicazioni Pratiche

La nuova interpretazione basata sul comportamento neuro-motorio infantile potrebbe aprire nuove prospettive nella programmazione dell’allenamento e nella riabilitazione. La comprensione della fluidità del movimento tra la parte prossimale e distale del corpo, come evidenziato dall’osservazione del comportamento motorio nei neonati, potrebbe stimolare ulteriori discussioni e ricerche sull’efficacia e sull’efficienza degli esercizi OKC e CKC. Questa prospettiva potrebbe anche contribuire a una programmazione dell’allenamento più informata, permettendo agli allenatori di selezionare gli esercizi più adeguati in base agli obiettivi e alle esigenze individuali.

L’Allenamento Funzionale: Un Complemento Necessario:

L’Allenamento Funzionale, riconosciuto come un metodo scientifico validato, porta una nuova dimensione all’ambito dell’allenamento, enfatizzando l’integrazione delle catene cinematiche nel processo di esercizio. Questa enfasi si traduce in una complementarità essenziale con l’allenamento tradizionale che spesso si focalizza su esercizi a catena cinetica aperta (OKC) per lo sviluppo muscolare isolato.

L’Allenamento Funzionale, con la sua base scientifica e l’enfasi sulle catene cinematiche, non solo arricchisce l’allenamento tradizionale, ma eleva anche l’esperienza di allenamento a un livello che è più in sintonia con le esigenze funzionali e biomeccaniche del corpo umano. Offre un terreno fertile per una programmazione dell’allenamento più integrata e olistica che può beneficiare un’ampia gamma di individui, dagli atleti d’élite agli anziani, promuovendo un benessere fisico sostenibile e una migliore qualità della vita.

Esempi di Esercizi:

Squatting: CKC: Squat. OKC: Leg Press mono-laterale.

Pushing: CKC: Push-up. OKC: Bench press.

Pulling: CKC: Reverse row. OKC: Lat machine.

Bending: CKC: Deadlift. OKC: One leg Gym Ball curling.

Formazione in Allenamento Funzionale:

Per gli interessati a esplorare più a fondo questi concetti e ad integrare l’Allenamento Funzionale nella loro pratica professionale, è disponibile un corso di formazione strutturato su 3 livelli. Questo corso amplierà e sublimerà i concetti discussi, fornendo agli allievi una comprensione profonda dell’Allenamento Funzionale e delle sue applicazioni pratiche nell’allenamento quotidiano.

Per ulteriori informazioni ed iscrizioni, https://www.functionaltrainingschool.com/presentazioni-corsi/allenamento-funzionale/

Conclusione:

L’era della dominanza degli esercizi OKC in palestra potrebbe aver lasciato una lacuna nella nostra comprensione e applicazione dell’allenamento funzionale. L’incorporazione degli esercizi CKC e l’adozione dell’approccio dell’Allenamento Funzionale possono servire come pilastri per un’evoluzione nella programmazione dell’allenamento, promuovendo una funzionalità corporea ottimale e una performance migliorata.

Buon Allenamento a tutti!
Pietro D’Angelo
Chinesiologo, Personal Trainer
Docente di Cultura Fisica funzionale ed Allenamento Funzionale FTS

Referenze Bibliografiche:

Bruscia, Guido. “La verità sull’allenamento funzionale.” Elika ed., 2014.

Escamilla, R.F., et al. (1998). Biomechanics of the knee during closed kinetic chain and open kinetic chain exercises. Medicine and Science in Sports and Exercise, 30(4), 556-569.

Sakamoto, A.C., et al. (2009). Comparison of Electromyographic Activity During the Bench Press and Barbell Pullover Exercises. Journal of Applied Biomechanics, 25(4), 10-20.

Wilk, K.E., et al. (1996). A comparison of tibiofemoral joint forces and electromyographic activity during open and closed kinetic chain exercises. The American Journal of Sports Medicine, 24(4), 518-527.