LA POSTURA IDEALE

Esistono posture giuste e posture sbagliate?

Un concetto chiave, che sembra banale, ma non lo è affatto, visto che ogni individuo è unico e irripetibile, è definire se esistano posture corrette e posture scorrette in termini assoluti. 

Dato che l’obbiettivo di questo libro è ottenere gli strumenti per “correggere” la postura, risulta evidente l’esigenza di capire 

quale sia la postura “ideale” alla quale bisogna tendere;

quali siano i fattori che la alterano;

cosa succeda a livello biologico al nostro organismo.

Come possiamo intervenire su una postura se prima non abbiamo ben chiaro quali sono i fattori che la determinano e che modificano la forma e la funzione del nostro corpo e soprattutto quale sia la postura ideale, di riferimento? Un carrozziere riesce a sistemare la scocca dell’auto solo perché conosce come dovrebbe essere idealmente.

Gli allineamenti ideali

«Ciò che è bello funziona bene. Ciò che non corrisponde alla «bella forma» è espressione di una compensazione»

Secondo Mézières, è la forma a governare la funzione e non il contrario. Attraverso un costante miglioramento della forma, ci si avvicina alla funzione perfetta. A partire da questi presupposti tale metodo ha lo scopo di “curare” la persona cercando di ripristinare la simmetria delle parti, con un lavoro di rieducazione di tipo posturale attraverso esercizi che favoriscono l’allungamento dei muscoli privi di elasticità.

Ma quale dovrebbe essere la postura di riferimento a cui dobbiamo tendere durante il trattamento?

Il soggetto va osservato sempre da diverse angolazioni, in modo da rilevare le alterazioni posturali in tutti e tre i piani dello spazio. Si prende come riferimento una linea immaginaria perpendicolare al suolo, chiamata “verticale di Barrè”, rispetto alla quale si osserva la posizione di vari punti di repere.

Osservazione frontale

 Visione generale:

La verticale di Barrè dovrebbe dividere il corpo in due parti uguali.
Per quanto riguarda gli arti inferiori, su questa linea dovremmo trovare dei punti di contatto:

  • alluci;
  • teste metatarsali;
  • malleoli;
  • polpacci;
  • ginocchia;
  • un punto sotto il pube.
  • Per quanto riguarda busto, collo e testa questa linea dovrebbe proseguire passando per:
  • l’ombelico;
  • lo sterno e la forchetta sternale;
  • il centro del collo;
  • il centro della bocca, il naso e centro della fronte.

Sempre analizzando il piano frontale idealmente dovrei trovare: 

  • i triangoli della taglia (gli spazi che si formano tra le braccia e il busto) simmetrici;
  • le creste iliache alla stessa altezza;
  • le clavicole orizzontali, quindi spalle alla stessa altezza.

 Osservazione laterale

Osservando la persona di profilo si analizzano le alterazioni sul piano sagittale. In una postura ideale, la verticale di Barrè (VB2), che parte 2 centimetri davanti al malleolo laterale, salendo verticalmente dovrebbe passare per:

  • il centro del ginocchio;
  • il centro dell’anca;
  • il centro del gomito;
  • il centro della spalla;
  • il meato acustico.

Per analizzare le curve della colonna dobbiamo prendere come riferimento una linea parallela alla verticale di Barrè, che in una postura ideale è tangente all’apice della cifosi dorsale (D7) e al Sacro (linea tratteggiata in rosso che chiameremo VB2) Sagittalmente la colonna presenta:

  • una lordosi cervicale a concavità verso l’esterno con l’apice della curva profondo
    6-8 cm (4 dita);
  • una cifosi dorsale a concavità verso l’interno, con apice in D6-D7 tangente a VB2;
  • una lordosi lombare a concavità verso l’esterno con apice in L3 profondo 4-6 cm (3 dita).

Inoltre, in una postura ideale:

  • lo sguardo è rivolto in avanti;
  • il piano occlusale è parallelo a terra;
  • il dorso della mano e il pollice sono ben visibili (il che testimonia che non ci sia intrarotazione dell’arto superiore);
  • le scapole non devono sporgere, ma essere in modo uniforme incollate al dorso, rispettando l’angolo fisiologico di 30° col piano posteriore.

Osservazione posteriore

Come per l’osservazione frontale, in una postura ideale, la verticale di Barrè dovrebbe dividere il corpo in due parti uguali.

Per quanto riguarda gli arti inferiori, su questa linea dovremmo trovare dei punti di contatto:

  • malleoli;
  • polpacci;
  • ginocchia;
  • un punto sotto il pube.

Per quanto riguarda bacino, busto, collo e testa, questa linea dovrebbe proseguire passando per:

  • la linea interglutea;
  • il centro della colonna;
  • il centro della cervicale;
  • il centro della testa.

Sempre analizzando il piano frontale posteriore, idealmente dovrei trovare: 

  • i triangoli della taglia simmetrici;
  • le scapole alla stessa altezza;
  • le creste iliache alla stessa altezza;
  • i tendini di Achille verticali e paralleli fra di loro.