Rubber band

Oggi entriamo nel mondo della Rubber Band! Perchè?

  • Prezzo contenuto
  • ingombro minimo
  • adattabilità

PRESENTAZIONE
L’elastico, nelle sue forme più svariate (Revoring®, rubber band, mini band o altri prodotti di brand e marchi vari), è un attrezzo che si sta diffondendo a macchia d’olio. Il suo utilizzo è iniziato a partire dalla riabilitazione, per arrivare al preatletismo, alla preparazione sportiva e infine al fitness.
Tra i suoi vantaggi troviamo sicuramente il prezzo motto più abbordabile rispetto a qualsiasi altro attrezzo, l’ingombro minimo, l’adattabilità a gesti della vita di relazione e della performance sportiva. La contrazione dell’elastico, cosiddetta auxotonica, determina una resistenza progressiva con l’incremento della tensione imposta, ma anche della destabilizzazione indotta dall’esercizio. Un fattore importante: l’incremento della tensione dell’elastico impone a chi lo utilizza un lavoro posturale notevole per mantenere l’assetto corretto, di fronte a una tensione crescente. Altro fattore che non sempre viene calcolato, nonostante sia piuttosto scontato, è che a scegliere il livello di difficoltà del lavoro con l’elastico è prima di tutto la persona che impugna l’altro capo dell’attrezzo, la quale, incrementandone o diminuendone la tensione, decide come e quanto deve faticare l’esecutore dell’esercizio.

PRESA DELLA RUBBER BAND
L’unico grosso inconveniente che può avere la rubber band non dipende paradossalmente dall’attrezzo, ma dalla leggerezza di chi lo usa. Lavorando su gesti sportivi o piena libertà, questo elastico aggiunge una componente ludica molto importante a quello che è il suo effetto allenante. Questo però porta spesso a sottovalutare l’imiportanza della tecnica, motivo per cui a volte capita che ci si lasci sfuggire l’attrezzo involontariamente contro il partner.  E, naturalmente l’elastico non ci pensa due volte a restituire sotto forma di energia meccanica tutta l’energia elastica che ha incamerato nel mente.

A. Infila entrambe le mani all’interno della rubber band.

B. Estendi i polsi allineandoli (dorso della mano verso l’alto) e apri i palmi delle mani.

C. Stringi le mani e supina i polsi girandoli verso l’alto.

Sei pronto? Vediamo il primo esercizio da eseguire con una Rubber band

MINI BAND BOX SQUAT

Partenza


Posizione eretta, braccia in posizione proattiva, una mini band appena sotto entrambe le ginocchia; dietro di te, un box di circa 40 cm.

Esecuzione


A – Fletti l’anca mandando indietro il bacino e piega le gambe spingendo le ginocchia verso l’esterno. Il peso del corpo è sui talloni e sui glutei. Tocca con questi ultimi il box.


B – Torna alla posizione di partenza.

Discussione
Numero uno! Questo è il mio voto per il band squat; uno degli esercizi più efficaci e infernali che io conosca per i glutei. Il bello è che, guardandolo da fuori, si vede fondamentalmente un esercizio a corpo libero. Così, a causa dei tanti pregiudizi che hanno sul corpo libero, molti lo provano “alla leggera” ed è fantastico vedere, all’improvviso, uno sguardo allarmato comparire nei loro occhi e i muscoli del viso contrarsi per l’enorme fatica.

Il Mini Band Box Squat si rivela, dunque, un grandissimo esercizio, che garantisce sensazioni nuove e indolenzimenti sui glutei e stabilizzatori. E si può persino incrementare lo sforzo mediante le progressioni, vale a dire con l’utilizzo aggiuntivo di carichi, bilancieri, manubri e kettlebell.

Ricordiamo a tutti gli appassionati che il libro la Verità sull’Allenamento Funzionale è edito da ELIKA editrice e si trova in vendita nelle migliori librerie.